Demansionamento
L’ art. 2103 c.c., prevede per il datore di lavoro l’obbligo di garantire al lavoratore impiegato presso la propria azienda un inquadramento professionale ed economico adeguato alle mansioni che è chiamato a svolgere.
Nel caso in cui il datore di lavoro non rispetti tale disposizione, si configura il demansionamento e il lavoratore dequalificato può richiedere di diritto un risarcimento del danno professionale, biologico o esistenziale, dovendo comunque dimostrare l’entità del danno psico-fisico anche con perizie mediche.
Il lavoratore potrà, altresì, richiedere, l’adibizione alle mansioni precedenti, le differenze retributive.
E’ d’obbligo, tuttavia, specificare come l’art. 3 del D.lgs. n. 81/2015, entrato in vigore il 25 giugno 2015, ha ampliato l’ambito entro cui il datore di lavoro può unilateralmente modificare le mansioni del lavoratore.
Per un Approfondimento ulteriore
WHISTLEBLOWING
Il 17 Dicembre 2023 entrerà in vigore la normativa sul Whistleblowing per le imprese con almeno 50 dipendenti e per quelle, anche con numero di dipendenti inferiore, che rientrano nell’ambito di applicazione del D.Lgs. 231/2001 e adottano i modelli di organizzazione e gestione previsti. Il Whistleblowing è uno strumento di compliance aziendale, tramite il quale…
Obbligo del datore di lavoro di sentire il lavoratore che abbia fatto richiesta di audizione
Il datore di lavoro può adottare il provvedimento disciplinare nei confronti del lavoratore soltanto dopo avergli preventivamente contestato l’addebito ed averlo sentito oralmente a sua difesa, qualora egli lo richieda. In tal caso, egli ha l’onere di comunicare la propria volontà in termini non equivoci. Se il lavoratore non fa richiesta, non vi è alcun…
Sanzioni disciplinari: termine per la difesa del lavoratore
Ai sensi dell’art. 7, co. 2, L. 300/1970, il datore di lavoro non può adottare alcun provvedimento disciplinare nei confronti del lavoratore, senza avergli preventivamente contestato l’addebito e senza averlo sentito a sua difesa. Inoltre, ai sensi dell’art. 7, co. 5, L. 300/1970, i provvedimenti disciplinari più gravi del rimprovero verbale nonpossono essere applicati prima…
QUANDO IL LICENZIAMENTO E’ NULLO
Il licenziamento intimato nei confronti dei seguenti soggetti è nullo: Nei confronti della lavoratrice madre, dall’inizio del periodo di gestazione fino a che il bambinocompie un anno nonché del padre lavoratore per la durata del congedo e fino al compimento di unanno di età del figlio, opera il divieto di licenziamento. La violazione di tale…
LICENZIAMENTO RITORSIVO
Il licenziamento ritorsivo consiste nel recesso datoriale quale ingiusta e arbitraria reazione ad un comportamento legittimo del lavoratore. Il licenziamento ritorsivo costituisce l’unica effettiva ragione di recesso, ed esclusivo, nel senso che il motivo lecito formalmente addotto risulti insussistente nel riscontro giudiziale. Il motivo illecito può ritenersi esclusivo e determinante quando il licenziamento non sarebbe…
Stai cercando uno avvocato del lavoro?
AVVOCATO MATTEO MOSCIONI
con studio in Viterbo, offre assistenza giudiziale e stragiudiziale rivolta ad Aziende, lavoratori o Organizzazioni sindacali, nel diritto del lavoro.
- Phone0761-1710829
- E-mailavvocatomoscioni@gmail.com
- Pecmatteomoscioni@pec.ordineavvocativiterbo.it
- AddressVia Sandro Pertini 9 - 01100 Viterbo